LA
SECONDA MORTE
Inciampando
nella materia, ci areniamo nella mancanza d'energia. Drogati dalla
personalità, malati di abitudini e di ripetizioni, ubriachi di
sogni, come agire perché lo spirito precipiti nel crogiolo
dell'anima e acceda ad altre dimensioni? Rosi dal pensiero,
decomposti da emozioni incontrollate, rinsecchiti dall'indifferenza,
saremo un giorno capaci di affrontare la seconda morte a occhi
aperti?
IL
VARCO
Se
le barriere tra i diversi mondi stanno assottigliandosi, saremo
esposti nel macrocosmo e nel microcosmo ad un certo tipo di
"invasioni", questo comporterebbe in qualche modo
un'esposizione maggiore alla follia e alle malattie mentali.
Tuttavia, l'assottigliarsi delle mura magnetiche, il Varco appunto,
comporterà pure una ricezione di proporzioni universali del raggio
cosmico trasmutatore. Affinché la morte sia una nascita, occorre
passare per la dissoluzione, sempre accompagnata da una putrefazione.
RUBINETTI MENTALI APERTI
Vivificare
in modo grossolano i centri sottili e non per grazia santificante
ricevuta, è un procedimento che sfocia nel controiniziatico e nel
demoniaco. Questo mi fa pensare che sia un modo per dare dei colpi
alla "grande muraglia" in procinto di cedere, e di esporsi
in prima persona ai pericoli conseguenti.
IL
2012
È
incubo reale, materiale, psicospirituale, per cui le "interferenze"
di altri mondi, vengono rivestite di quelle che in questo momento
chiamerei i nostri "strati" mentali. Alla fine sopravviverà
solo chi avrà risvegliato l'occhio dell'Invisibile...
Se
la mente può agire al margine del cervello, allora funziona al
margine dello spazio e del tempo. E se la mente funziona al margine
dello spazio e del tempo, è incorruttibile. Esiste qualcosa come un
corpo sottile, astrale, il Linga-Sarira, della filosofia indù, che
si stacca con la morte; ebbene, io sono riuscito a utilizzarlo –
scusate la brutta parola – su questo piano a piacimento o quasi. Lo
chiamo mercurio volatile. Ho l'impressione di galleggiare e
sperimento una sensazione meravigliosa di libertà. Abbiamo
proprietà, capacità dentro noi stessi, inimmaginabili ed io le ho
sperimentate. Non vi nascondo le difficoltà, i rischi, il mio
attuale precario stato di salute. Non è tutto rose e fiori, come ce
lo raccontano i new agers. Storielle. Il lavoro animico è tremendo,
pieno di trabocchetti, ma vi assicuro che vale la pena. Non stiamo su
questa terra per lavorare, soffrire, scoppiare, e di tanto in tanto
passare qualche ora lieta, quando capita. No, c'è ben altro. Ma il
sistema ci compra le emozioni e il tempo. Droghe e alcool fanno il
resto. Io non ci sto. Abbiamo il diritto-dovere di capire le cose da
soli e di scegliere. Non permettiamo a nessuno di rubarci l'anima.
Solo
l'uomo "colto" è libero. Cioè solamente colui che ha
coltivato la propria Anima, divenendo Giardiniere dei propri
pensieri, può considerarsi il vero fautore delle proprie scelte.
Come si coltiva l'Anima?
Lege,
Relege, Ora, Laborat et Inveniet
Leggi,
rileggi, prega, lavora e troverai
Asteniamoci dal giudizio che polarizza e vedremo che sono solo fiori. A volte il loro peso è insopportabile ma è con la pressione che nascono i diamanti. È nella Pressione che si nasconde il segreto, in tutto ciò che ci disgusta e ci raccapriccia. Non si deve amarla quando ci viene incontro ma nemmeno maledirla, la si deve accettare come un'opportunità per comprendere, come novelli chironi che accettano serenamente di soffrire ma che non smettono di cercare la propria medicina.
5 commenti:
@Angelo
con questo post hai chiarito molti miei dubbi,di cui ti domandai altrove. Ho dato la tesi in Alchimia, e tra le tue righe traspare ed aleggia, ed esorta, proprio questa... Inoltre ciò che scrivi è come se lo scrivessi io, nel senso che scrivi ciò che penso ed a cui credo, e risuona in me toccando nervi nascosti... Nel leggerti non ci sono pensieri raziocinanti in me, ma solo che onde che fluttuano... Dirti grazie è sempre troppo poco...preferisco inviarti un abbraccio di Luce...ed un abbraccio a tutti gli amici del blog...
"Affinché la morte sia una nascita, occorre passare per la dissoluzione, sempre accompagnata da una putrefazione" questa è proprio come dice Stella ... Alchimia ... la nigredo, la putrefazione, per sublimarsi in Aquila bianca e poi FENICE....
grazie angelo!
credo di seguire col mio commento quanto detto prima da Stella, ma è anche mia la sensazione che quello che scrivi corrisponda alle necessità e chiare domande del mio spirito e della mia ricerca...
Da quel che scrivi si capisce che sei animato da un afflato mistico autentico. Parli per esperienza interiore e non per presunzione, come fanno certuni che ti leggono, ti mandano abbracci e si atteggiano ad iniziati anche se sono soltanto dei poveri orecchianti ormai cronicizzati e senza speranza alcuna.
Mi permetto, da vecchio latinista incallito, di segnalarti due errori da 'matita blu'.
La sentenza alchemica si scrive così:
Lege, Relege, Labora (vocativo) et Invenies (seconda persona del futuro prossimo).
Ciao
Per Paolo: E' chiaro che in questo post che hai lasciato la persona a cui ti stai riferendo sono io.
Tu scrivi:" Da quel che scrivi si capisce che sei animato da un afflato mistico autentico. Parli per esperienza interiore e non per presunzione, come fanno certuni che ti leggono, ti mandano abbracci e si atteggiano ad iniziati anche se sono soltanto dei poveri orecchianti ormai cronicizzati e senza speranza alcuna".
Ma tu chi sei per sparare a zero su una persona che neanche conosci? Che ne sai se sono iniziata o "solo una povera orecchiante cronicizzata e senza speranza"? Perche se mi conosci, ed io penso di sapere chi sei, sai anche che mai mi sono mai atteggiata ad "iniziata", sai anche tu della mia tesi in alchimia ed il fatto che lo abbia scritto è stato per mettere a conoscenza chi non mi conosce, che so di cosa si sta parlando. Il mandare un abbraccio, sincero tra l'altro, è un modo di stare "meno a distanza" e rendere grazie a chi si sta adoperando per gli altri. Non è che se li mando a te vanno bene e se li mando ad altri sono presuntuosa. Se sei chi io credo che tu sia, che motivo hai per avercela con me? E se invece non lo sei la domanda rimane sempre la stessa...
@ Stella
Vedo solo adesso il tuo commento che mi ha fatto trasalire. Non ho la più pallida idea di chi tu possa essere e pertanto non ho pensato nemmeno lontanamente a te quando ho scritto la mia nota non scevra da qualche acredine. E sono certo che non mi conosci poichè io, tra l'altro, ho 59 anni e tu, suppongo, molti meno di me.
Senz'altro mi riferivo a qualcun altro anche se si è pur sempre trattato di schermaglia verbale da poco. E' una vecchi storia, forse di poco conto, e non voglio nemmeno accennarvi.
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