Libera lo splendore prigioniero. Il tentativo è quello di attivare delle volontà, di far partire una scintilla che, raccolta da chi ci segue, crei una scarica permanente, un flusso. Verrà il momento in cui tutti gli sconvolgimenti cosmici si assesteranno e l’universo si aprirà per un attimo, mostrandoci quello che può fare l’uomo.

domenica 19 ottobre 2014

LA VITA OLTRE




Sto facendo depositare dentro di me tutti gli avvenimenti degli ultimi tempi e sento che la mia ragione si dimostra limitata davanti a certi misteri, a certi vincoli segreti della vita, alle oscure volontà del cosmo, all’immenso colloquio dell’universo. Come cacciato fuori dal mondo delle cose conosciute mi agito al di là del confine della vita, tra interrogativi sconcertanti, tra imprecisi fantasmi, tra risposte troppo chiare per non essere una fetta della realtà ma la verità completa, tra ombre chiazzate di rapide luci che si spengono sempre prima di poter vedere e capire fino in fondo che cosa illuminino, bagliori improvvisi d’intuizioni che si smorzano prima di raggiungere l’intelligenza e la memoria. Sento che l’anima può racchiudere formidabili forze ignote che solo per questo appaiono oscure. Ma queste forze misteriose di cui ho sperimentato l’esistenza, sono consapevoli e individuali oppure inconsce e impersonali? E quando veniamo a contatto con una di esse è perché la nostra psiche ha proiettato al di fuori di sé una parte autonoma, oppure il nostro è un incontro con un’energia indipendente da noi, forse un’entità disincarnata, definita e reale?
Ora so che non sono pensieri né suggestioni, ma anime dei viventi di ieri, ora operanti su di un altro piano; non sono materiali inconsci che salgono in superfice a causa di un trauma, ma qualcosa, o meglio, qualcuno che attenta e confonde la stabilità presunta del mio universo.
Secoli di ragione, di logica, di scienza, ci hanno imposto un ordine, piantato paletti nella percezione della realtà. Ci hanno fatto credere che il modello razionale fosse l’unico possibile per contrastare la follia. L’universo artificioso che ci hanno configurato non è quello giusto, ma una dimensione angusta e falsa dentro la quale ci fa comodo vivere, o ci è necessario, perché la nostra ragione non sarebbe preparata a sopportare di più.
Devo cercare di ricomporre questo mio mondo. Avvicinandomi a quello meno sperimentato da altri. San Paolo mi parla di corpo psichico, che sta per astrale, eterico, doppio. Inizio da qui, da ciò che è dentro di me ma che in realtà mi contiene. Quest’energia che abbiamo addosso tutti ma in quantità così diversa, che cos’è? È quella che resterà intatta quando il corpo muore alla forma di vita che conosciamo (e quindi ha relazione con l’anima) ma dipende pure dai centri nervosi (vibrocentri) ed ha attinenza con l’energia dei medium, dei sensitivi, dei maghi, dei condottieri, dei profeti, in misura e qualità disuguali.
Quando una lampadina si rompe non finisce certo la corrente che la faceva accendere. Così l’energia che è in noi non si esaurisce con la vita fisica e questa nostra carica cambia di stato e di livello. Superata quella soglia, si aprono mondi inusitati, dalle parvenze terrene ma fatti col tessuto del mito e la trama delle fiabe, inondati di Luce o affondati nelle tenebre perenni.
Per noi tutti dopo la morte e per alcuni già in questa esistenza tramite le esperienze di confine, ci trasformiamo in sorgenti d’onde, cioè in energia spirituale, libera dalla materia, dalla primitiva forma sensoriale. Oltrepassata la soglia, spazio e tempo svaniscono e noi possiamo raggiungere ogni punto delle multidimensioni attraverso il principale predicato dell’anima: la volontà.