Libera lo splendore prigioniero. Il tentativo è quello di attivare delle volontà, di far partire una scintilla che, raccolta da chi ci segue, crei una scarica permanente, un flusso. Verrà il momento in cui tutti gli sconvolgimenti cosmici si assesteranno e l’universo si aprirà per un attimo, mostrandoci quello che può fare l’uomo.

domenica 19 aprile 2015

Il mistero dell'uomo

«Procura di trovare il Cristo e avrai trovato il quinto evangelio». Mario Pomilio

Oggi vedo appannarsi la centralità di Cristo e del suo messaggio. Il mondo in cui vivo è deprivato della Sua presenza, non che non ci sia in realtà, ma non la riconosciamo più come vitale. Malgrado la sovraesposizione mediatica di un papa riluttante, vedo perdersi in mille rivoli il fiume della Vita Vera, quello del sangue di Gesù risorto. L'incontro con Lui, decisivo e fondamentale per la nostra dimensione spirituale, è limitato ad una vicenda meramente privata, un po' defilata rispetto alle tanto strombazzate questioni sociali. L'idea che il cristianesimo non sia più una religione, bensì un impegno collettivo per i diritti dell'uomo, contro la povertà materiale e l'emancipazione dei popoli per un Nuovo Ordine Mondiale, di chiara matrice massonica, è sempre più forte. Passa una linea riduzionista, adeguata ai tempi di razionalismo, figlio dell'illuminismo francese. La Chiesa si allinea, plastica, agile, fluttuante coerente con la società fluida, ridotta a ripudiare il suo stesso passato, priva di punti fermi, ideali, valori, declinante verso un relativismo ammorbante. L'uomo rimane un mistero a se stesso. Si libra al cielo e con la stessa naturalezza piomba nella fogna della materia informe. Vivere Cristo, seguirLo, per conquistare il Regno dei Cieli, che come dice l'espressione non è collocato in questo mondo, è l'ultima possibilità reale, giusta, vera, che ci rimane. Dopo c'è solo la fine.