Libera lo splendore prigioniero. Il tentativo è quello di attivare delle volontà, di far partire una scintilla che, raccolta da chi ci segue, crei una scarica permanente, un flusso. Verrà il momento in cui tutti gli sconvolgimenti cosmici si assesteranno e l’universo si aprirà per un attimo, mostrandoci quello che può fare l’uomo.

domenica 6 novembre 2016

Il Dio d'Occidente





Leggere la Sacra Bibbia non è impresa agile. Quello stronzo di Lutero pretendeva che tutti potessero trovar consiglio direttamente, senza intermediari, dalla lettura del Testo. Oggi, invece, la Chiesa cattolica non si pone più problemi di natura esegetica, in preda all’isteria neomodernista dei Galantino e dei Bergoglio.  Ecco, questa posizione mi fa tremare le vene e i polsi. Oggi, sempre oggi, si insidia la Rivelazione e non è una novità, ma sembra più duro l’attacco da parte degli incappucciati della loggia nera all’Antico come al Nuovo Testamento. So quale fine abbiano fatto i Profeti, culminata con l’uccisione di Cristo. Poi la vicenda continua sin dalle prime Comunità, per raggiungere ora limiti estremi di pericolosità. Dal sacro Colle si sproloquia di pluralismo e di ecumenismo. Si condanna ogni integralismo (“che orrore” cinguettano i cardinaloni con voce femminea) definendolo anticristiano. Indubbiamente si andrà a finire nel solve et coagula, dissolvi e massifica della subdola allucinazione massonica. È scritto, in fondo. Purtroppo ritorniamo al disastro della civiltà romana deprecato da San Leone Magno: ”Ci sembra di aver scoperto una grande religione per il fatto di non respingere alcuna falsità, facendoci schiavi degli errori ed eresie di tutte le Genti” (Omelia S. Pietro). Si confonde la comprensione e l’amore per ogni creatura con le menzogne che la brutalizzano e schiavizzano. Si sta sempre oscillando tra teocentrismo, che esclude l’uomo, e antropocentrismo che esclude Dio. Solo il Mistero dell’Incarnazione di Gesù, vero Dio e vero uomo, rende equilibrio all’equazione. Non c’è Chiesa se con l’adorazione di Dio non attueremo questo mistero che dà il potere di divenire figli del Padre celeste. Quando non si parte dalla Grazia e non si arriva a dare la massima prova della carità col dono della nostra stessa vita, come Cristo l’ha data, allora riduciamo tutto ad ipocrisia e vana formalità. 
Per capire il perché misterioso del Creato e dell’uomo è necessario tralasciare le oscure fabulazioni dei teosofi, le artificiose teorie dei cosmologi che sostengono che tutto ebbe inizio da un meteorismo gigantesco e diffidare dei teologi della nuova generazione, quelli innamorati del cosmismo teilhardiano. Rifacciamoci alla Rivelazione Biblica. Liberi di non credere, naturalmente.
Non posso sottrarmi alla polemica in corso su quanto ha detto padre Cavalcoli durante un programma su Radio Maria, rispondendo ad un ascoltatore. Qui di seguito pubblico la trascrizione.

TESTO COMPLETO: 

ASCOLTATORE: La domanda che le voglio fare è la stessa ma è duplice, nel senso: con il Battesimo l'uomo entra nella grazia di Dio, comincia a circolare in questa dinamica virtuosa; quando l'uomo con il peccato mortale invece esce da questa vita, le conseguenze sono solo spirituali o possono essere anche materiali? E allargo il discorso, per quello dicevo che la domanda è duplice, ma è grosso modo la stessa radice: quando un popolo o i legislatori di questo popolo fanno delle leggi contrarie a Dio, come purtroppo è avvenuto in Italia qualche mese fa – mi riferisco alle leggi sulle unioni civili e a tutto quello che vorrebbe conseguirne, quali sono le conseguenze? E arrivo al punto della mia domanda: le catastrofi naturali come il terremoto, possono essere una conseguenza di un popolo, di un legislatore che fa delle leggi contrarie? Il terremoto di questi giorni può avere una radice….?
PADRE CAVALCOLI: Allora, riprendiamo tutto il suo discorso. Le conseguenze del peccato mortale: il peccato mortale è la perdita della grazia tuttavia Dio sta vicino a tutti, quindi c'è la possibilità che il peccatore si penta e se si pente riacquista la grazia, grazia, come ho detto, che deriva dal battesimo. Quando uno cade nel peccato mortale, si potrebbe dire che la grazia del battesimo quasi si addormenta, di fatto la perde. Per cui se disgraziatamente dovesse morire va all'inferno, è una cosa abbastanza seria. Quindi in caso di peccato mortale bisogna rimediare quanto prima. Altre cose che lei ha detto, la legislazione che è in contrasto con la nostra religione. Sì, anche queste leggi sulle unioni civili certamente ci creano molta difficoltà a noi credenti, non c'è dubbio. Che relazione ci può essere col peccato? Bisogna stare attenti, le leggi dello stato purtroppo a volte possono manifestarsi ingiuste, quindi noi cristiani non dobbiamo approfittarne, perché se ne approfittiamo pecchiamo, possiamo peccare anche mortalmente. Per quanto riguarda poi la questione dei terremoti, cosa possiamo dire? Anche qui posso rispondere con sicurezza come dogmatico: una cosa è sicura, che i cataclismi, la natura, i disordini della natura, tutte quelle azioni della natura che mettono in pericolo la vita umana sono di tanti tipi, le alluvioni, eccetera, hanno una spiegazione di carattere teologico. Non sto facendo il geologo, distinguiamo bene i campi- un conto è una causa fisica di un terremoto, non è il mio campo, lascio tutto il campo agli esperti e mi auguro con tutto il cuore che la scienza progredendo, possa – e ci arriveremo un giorno, ci arriveremo! Come abbiamo fatto tante conquiste, arriveremo in qualche modo a capire quali sono le cause e quindi fare in modo o di difenderci da questi terremoti, poterli prevedere, o (adesso non vorrei spararla grossa) chi non sa che un giorno non arriveremo anche a impedirli, perché no? Comunque, chiuso questo, io sono un teologo, andiamo avanti col discorso teologico.
Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, quindi si possono considerare veramente come castigo del peccato originale – anche se la parola non piace, ma io la dico lo stesso, è una parola biblica, non c’è nessun problema. Naturalmente bisogna intendere bene cosa si intende per castigo.
Poi un'ultima domanda che lei dice: ma non saranno un castigo divino per azioni commesse oggi nella nostra società? Questo è un discorso molto più delicato, eventualmente si può avere una qualche opinione, qui non si riesce a raggiungere una sicurezza, a meno che uno non abbia un'illuminazione divina. Io vi dico questo, una mia opinione personalissima. Mi ha profondamente colpito questa enorme disgrazia della distruzione della chiesa, che ricorda a Norcia San Benedetto. Mi ha colpito molto, ripeto, non voglio trarre delle conclusioni che rischierebbero quasi la superstizione, però vi confesso che mi ha molto colpito in questo senso: chi è stato Benedetto? Benedetto è il patrono d'Europa, è il padre della civiltà cristiana europea. Oggi, ormai, i più grandi studiosi non solo cattolici, ma anche laici, stanno constatando una gravissima crisi nell'Europa, e anche l'altro giorno ascoltavo una conferenza del professor Gotti Tedeschi, che è un grande economista ma nello stesso momento è anche filosofo, è anche teologo, e si è fermato su questa situazione e ha mostrato il legame che c'è tra la crisi economica europea e la crisi spirituale europea. Adesso non mi diffondo ma è stata interessantissima, tra l'altro ha accennato a come …..esimo interessante, anche lui, economista di fama internazionale ha detto che la crisi della famiglia, il calo delle nascite, è legato anche al processo di "miserimento" verso il quale noi stiamo andando con la dissoluzione, col fatto che le industrie vanno all'estero sta succedendo che i grandi sogni di potenza europea stanno cadendo e in altre grandissime zone del pianeta come in Cina, in America Latina, in Africa, lì non c'è questo calo di nascite, ci sono famiglie numerose, negli stessi paesi islamici, e lì è in atto un grosso sviluppo economico per cui noi europei che vantavamo questa bella idea, questa idea malthusiana che la riduzione delle nascite avrebbe aumentato la ricchezza, sta succedendo l'inverso. Allora arrivo al dunque: castigo divino. Vedete un po’, insomma, si ha l’impressione che queste offese che si recano alla legge divina, pensate alla dignità della famiglia, alla dignità del matrimonio, alla stessa dignità dell’unione sessuale, al limite, no? Vien fatto veramente di pensare che qui siamo davanti, chiamiamolo castigo divino, certamente è un richiamo molto forte della provvidenza, ma non tanto nel senso, non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di richiamo alle coscienze, per ritrovare quelli che sono i principi della legge naturale.

***
Ognuno di voi, amici, può farsi un’idea complessiva, leggendo per intero il testo e non come riportato dai giornalacci di stampo massonico, a mozzichi e bocconi. La cosa che più mi ha indignato è la presa di posizione univoca della Chiesa di Bergoglio, già, perché è dell’attuale papa la conduzione riduzionista della medesima. Posizione critica assai, a volte feroce contro padre Cavalcoli. La mano pesante del papa buonista non si farà attendere, vedrete. Mi sono incavolato assai per un semplice motivo, la viltà dei preti e la loro devastante incoerenza. Rifletteteci su un attimo: il Dio di Abramo irrompe nella storia dell’uomo, lo testimonia l’Antico Testamento, decide di indicare la Via ad un popolo, quello ebraico e ci stringe un Patto formidabile. Dio, checché ne dica Bergoglio, ha una sua fisionomia, passatemi il termine, ben precisa, scegliendosi un luogo e un popolo, assumendone la guida, punendo se necessario e minacciando quando i tentennamenti o i peccati degli uomini lo richiedono. Guerre distruzioni cataclismi (diluvio, nuclearizzazione di Sodoma e Gomorra) accompagnano il cammino degli ebrei, fedeli e traditori, forti e fragili, come ogni essere umano di tutti i tempi e latitudini. Ora, caro Bergoglio e compagnia funesta sebbene ridanciana, o prendiamo la Bibbia come bussola universale per comprendere l’operato di Dio sul mondo, oppure si svesta e vada a lavorare o si goda la pensione ai giardinetti. Non mi incantano le fesserie degli esegeti che riducono il soprannaturale a favola e le scienze umane a misura di ogni cosa. La modernità nasce dall’idealismo che va da Cartesio e passa per Kant, Fitche, Schelling ed Hegel, giungendo infine a Heidegger. È palese ormai l’attuale andazzo della Chiesa che risente della filosofia laica e dell’influsso luterano. Si secolarizza il divino e si esalta l’Io, e tutto ciò puzza di neognosi.
Vengo a bomba sul caso di cui sopra, per prendere il largo. Su Dio scende il silenzio: non è più la causa di tutto, ma è solo un aspetto del mondo. Qui ci vedo il regresso del cattolicesimo. Il Dio ecclesiastico attuale, non richiede adorazione. Eppure Dio non è il bene dell’uomo, non è una sua funzione, non è il suo senso, la sua giustificazione: è la sua origine. Dio è, prima di ogni altra cosa, Dio. Questa è l’adorazione. Il Nuovo testamento non soppianta l’Antico, ma osservo che l’attuale pensiero dei preti esclude l’adorazione e senza di questa, l’unica risposta alla prova del male è la ribellione. Il Dio compassione, misericordioso, non sono risposte al male. Se non studiamo gli attributi di Dio, svuotiamo la religione della sua ragion d’essere. Se non partiamo da Dio non andiamo da nessuna parte. Per capire che cosa vuol dire che Gesù è Dio, occorre prima capire chi è Dio, altrimenti la figura di Cristo è ridotta solo a termini umani. Il brodetto umanistico che esce dalla bocca di Bergoglio, è insipido, banale, tutto ridotto al minimo comun denominatore per piacere a tutti, atei e massoni, credenti e tifosi. Oggi la catechesi comincia da Gesù (schema in voga negli anni ’70 dai cattolici olandesi) e l’effetto non si è fatto attendere: la scristianizzazione dell’Occidente. Sembra un paradosso, vero? Si parla di Gesù che è buono, ecologista, socialista, e che succede? Si svuotano le chiese, le vocazioni diminuiscono, la fede latita. Perché? Perché Cristo non appare a chi non ha conosciuto prima il Dio di Gesù e questi non può essere compreso senza il Dio di Israele, il Dio dell’Antico Testamento. Per capire il Dio amore, bisogna conoscere il Dio che si adora, il Dio di cui si accetta la volontà anche quando non ci aggrada, il Dio che è fondamento dell’essere e dell’accadere. Non ci sono aggiornamenti né revisioni che tengano, questa è la base, il punto di partenza. È aprire gli occhi a ciò che non vediamo nella realtà: la bellezza e la sapienza che la conducono, la Provvidenza che ci guida. Per riuscire a intendere in Gesù il Mistero di Dio dobbiamo farci folgorare dalla grandezza di Dio. Adorare è vedere il mondo nascosto con i sensi e la ragione, ma un mondo che circonda, vive e fa vivere il nostro mondo. Per questo Dio si percepisce prima che si dimostri.
L’Occidente è nato dalla Chiesa cattolica, in cui Dio era temuto adorato amato; una presenza guardata, al contrario di oggi. Le fondamenta della civiltà erano fatte col cemento di Dio, ma ciò che sembrava indistruttibile fu invece preso a colpi di maglio, dapprima senza far rumore, poi col fragore del tuono. Ma chi sente oggi il boato della rovina?
L’imprudente padre Cavalcoli ha detto cose che suonano orribili, inaccettabili per uomini moderni. “Orrore” strillano i benpensanti insieme ai preti. Come si può concepire il castigo di Dio? Beh, nessuno ne parla più. Non c’è omelia che lo evochi. Bergoglio dice che Dio è misericordioso. È vero, ma non prima di averci puniti se sbandiamo o tradiamo. È dura, anzi, è impossibile ammettere che un cataclisma naturale sia opera di Dio, se non quello vendicativo dell’Antico Testamento. Ma dov’è finito quel Dio così violento? Rimuoverlo è un artificio psicanalitico. Ci facciamo poco. A meno che ‘sto papa non strappi dalla Bibbia quel Dio e lo sostituisca con uno a nostra immagine. A meno che non vogliamo inventarci una nuova religione, più politicamente corretta, new age, universalista, senza steccati, dove l’inferno non esiste o al più è vuoto, dove tutto quel che succede nel mondo è frutto del caso e della necessità, così come sosteneva Monod. Sì, una religione democratica, dove Dio si consulta con il sacro collegio di suoi pari e tutto si sottopone a votazione. Ma la storia ci svela altro ed è terribile. Da piccole fessure demoni si introducono senza resistenza. L’uomo si è arreso all’uomo e non punta più i suoi occhi al Cielo e con profondo tremore non invoca più la pietà di Dio.