Libera lo splendore prigioniero. Il tentativo è quello di attivare delle volontà, di far partire una scintilla che, raccolta da chi ci segue, crei una scarica permanente, un flusso. Verrà il momento in cui tutti gli sconvolgimenti cosmici si assesteranno e l’universo si aprirà per un attimo, mostrandoci quello che può fare l’uomo.

venerdì 2 aprile 2010

CERCA L'INTERNO E TROVERAI L'ETERNO


La Pasqua, ogni anno che passa così come Natale, per noi occidentali credenti e non credenti, appare sempre più come una ricorrenza sì, speciale, ma svuotata del contenuto centrale: la resurrezione di Cristo. Dico un'idiozia? San Paolo diceva essere vana la fede se Cristo non fosse realmente risorto. Più del suo formidabile messaggio-insegnamento, la resurrezione rappresenta l'evento determinante di tutte le epoche dell'umanità. Ma i preti lo sanno? Non voglio far polemica, semplicemente la mia è una domanda di chi ha fede e conosce, presuntuosamente conosce più di tanti professorini di Santa Romana Chiesa, i quali discettano di cose spirituali alla stregua di materie sociologiche e filosofiche, con quella distanza dalle cose presentate e studiate da farmi inorridire. Ne so di più perché sebbene provenga da lidi barbarici per i cattolici doc, sebbene abbia sperimentato in vita mia cose inusitate che mi hanno fatto provare piani di realtà che gli intellettuali del divino nemmeno si sognano, posso affermare che esiste la vita oltre la morte, esistono esseri angelici e diabolici, dimensioni e stati dell'essere oltre ogni più fantastica immaginazione. E tutto questo lo ho appreso sperimentando, sì, provando facendo vivendo soffrendo viaggiando meditando. Commettendo grandiosi errori e scoprendo incredibili cose.
La Pasqua? Cristo ha squarciato la materia, aprendo così l'infinito per tutti noi trasmutando la sua carne, nella Grande Opera della Creazione.

1 commento:

Valentina ha detto...

Concordo pienamente e la distanza tra le vuote parole dei preti e il reale insegnamento del Cristo è stato motivo del mio allontanamento dalla religione. Poi ho scoperto e compreso, in piccolissima parte, cosa comporta e dona una spiritualità pratica e vissuta in prima persona, non filtrata da interpretazioni mentali più o meno moralistiche delle Sue parole.
Il giorno di Pasquetta ho assistito ad un funerale e relativa omelia,dopo tempo immemore, e mi sono stupita di come, ancora oggi, i sacerdoti possano continuare a dire e pensare che è necessario avere paura del giudizio di Dio, rispetto alle nostre pochezze. Ma evidentemente ci sono ancora molte persone che di questo hanno bisogno, anche se personalmente mi rattrista pensare che non si riesca a superare una tale mentalità.