Libera lo splendore prigioniero. Il tentativo è quello di attivare delle volontà, di far partire una scintilla che, raccolta da chi ci segue, crei una scarica permanente, un flusso. Verrà il momento in cui tutti gli sconvolgimenti cosmici si assesteranno e l’universo si aprirà per un attimo, mostrandoci quello che può fare l’uomo.

martedì 11 novembre 2008


LA FIAMMA SACRA NON SI ESTINGUE

Nelle nostre vene scorre il sangue luminoso dei Cesari, la forza dell'Europa carolingia, la potenza di Federico II, lo spirito indomito dei Templari, la gnosi pura di tutte le eresie spurie e tuttavia, come un fiume carsico, è necessario discendere sotto terra... ma la fiamma sacra non si estingue.

Se la superficie puzza, il profumo si è rifugiato nelle fogne, svuotatesi ormai di tutta la melma salita verso il potere. È un profumo raro, leggero, che pochi riescono a sentire. Ma esiste. Nel silenzio, nell’ombra, nel disinteresse dei mezzi d’informazione del regime, un gruppo di uomini lavora. Crea, non dal nulla, le basi per la rinascita. Vivifica ora, che sugli altari stanno gli dei di un culto bestiale, quello del denaro, la sua antica e sempre nuova religione.
È speranza che da queste nuove catacombe salga una nuova voce, che parla di verità, che infrange i vecchi feticci culturali, che dice a chiare lettere che il collettivismo, il materialismo, in natura non esistono e non potranno mai esistere. Che la viltà, l’intrallazzo, il mercanteggiamento, l’egoismo non sono doti. Che solo il coraggio di essere se stessi, la forza di respingere i falsi miti di quest’ epoca, la santa violenza della fede contro il dubbio, sono concetti che vale la pena di vivere, fuori dalle astrazioni di un mondo di carta stampata.
La voce dalle catacombe dove era stata ricacciata, sale. E cresce: e presto sarà tanto forte da spezzarvi le orecchie, servi del regno del denaro o dei formicai del pensiero unico. La voce della verità farà giustizia di voi, definitivamente.
La qualità è uno scarto, per la civiltà industriale. È finita nelle fogne, con i liquami di un mondo che è stato, e forse, rinnovato e corretto, ancora sarà, se sapremo restare liberi. Le fogne scorrono sotto le città, ovunque. E possono allargarsi, crescere, diventare voragini. Finché un giorno, il crollo purificatore non avrà deciso di inghiottire tutto. E sulle macerie il disprezzato concime farà crescere fiori. E ci ritroveremo sull’orlo della coscienza a contemplare con stupore e attesa la decadenza di un mondo impotente a capire e incapace di reggersi. È per questo che noi fieri europei daremo alla luce generazioni che vorranno conoscere la conquista e il sacrificio e vorranno saggiare il gusto della vittoria. La strada non sarà facile e la nostra esperienza non trasmettibile né con i libri né con le parole non servirà a molto. Sarà l’impulso del sangue e della giovinezza che spingerà oltre, a capire e ad amare la nostra Terra di Mezzo, che non sarà più la città dei politicanti, della corruzione e della dolce vita. Sarà un’ idea che ci aiuterà a ritrovare noi stessi ora smarriti e/o isolati in qualche
lontana/vicina contea. Ma il tempo passa... e con esso gli uomini. Quando tra un giorno, l’ Europa sarà nel suo fulgore di noi sarà rimasto solo ciò che avremo fatto. Non ciò che avremo detto. Ma su tutto e su tutti, tra i santuari d’Europa e le nostre bandiere al vento, sui bastioni della Terra di Mezzo, tra gli immortali monumenti, uno sfumato canto immortale si leverà: se non ci conoscete guardateci nel viso, veniamo dalla fogna e andiamo in paradiso! E scusateci Satana, ma noi crediamo solo in Dio.

Nessun commento: