
IL NUOVO ANNO COSA CI PORTERÀ?
Non date ascolto agli astrologhi di palazzo, prezzolati carneadi servi del principe di turno, pronti a raccontar balle buoniste. L'astrologia è cosa troppo seria per lasciarla in balia di cialtronesche manovre mediatiche. Viviamo tempi disperati, spessi, ove coltri di materia oscura si frappongono tra noi e la luce. Viviamo tempi della fine, della fine di un mondo, tempi poveri di amore e scarsi di umano sentire. Il Regno di Saturno si delinea minaccioso all'orizzonte, carico di immani flussi di energie entropiche, energie di morte. Il mondo ormai è governato da lupi feroci, pronti ad azzannar chiunque tenti di alzar la testa. Lupi famelici padroni di tutte le risorse planetarie, padroni del tempo, padroni degli uomini. Cosa ci resta? Ci resta il coraggio di indignarci ancora contro la decadenza della civiltà, il coraggio di combattere la grande guerra santa dello spirito, quella che conta, quella interiore per non soccombere all'Oscuro Signore, od essere soggiogati dal canto delle sirene di silicio. Ci resta la volontà di non arrenderci all'indifferenza, di non abdicare al pensiero unico, di non appiattirci alla forma mentale borghese, contro ogni forma di omologazione. Cani sciolti e pecore matte? Sì, ben vengano, sono il giusto antidoto al veleno delle coscienze sopite. Battiato ci ricorda che il giorno della fine non ci servirà l'inglese, io aggiungo che computer, professorini della teologia, politicanti democraticamente eletti, carta di credito e telefonino saranno decisamente obsoleti. Attrezzatevi.
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