Libera lo splendore prigioniero. Il tentativo è quello di attivare delle volontà, di far partire una scintilla che, raccolta da chi ci segue, crei una scarica permanente, un flusso. Verrà il momento in cui tutti gli sconvolgimenti cosmici si assesteranno e l’universo si aprirà per un attimo, mostrandoci quello che può fare l’uomo.

martedì 9 dicembre 2008

LETTERA AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTÀ



Mi rendo ben conto in che società vivo, come il futuro prossimo ci stia precipitando in un caos, in cui l’agire delle persone non è controllabile, in cui non si capisce dove si andrà a parare, che senso abbia quanto di tanto malvagio accade. Siamo diretti verso qualcosa che forse faremmo meglio a evitare.
La mia non vuole essere ne una disanima sociologica – sono un entronauta senza accademia ne studi regolari - , ne un appello catastrofista. Vedo, sento, i segni dei tempi, l’oscurità che ci inonda. Non sono un ottimista ne un buonista: sono un apocalittico attivo di fronte all’irrisolvibile problema del Male. Compio il mio dovere fino in fondo, senza compiacimento. Ho un totale disinteresse e dedizione per il mio lavoro: metto a disposizione della comunità le mie facoltà sovrasensibili pur essendomi ritirato a vita privata. Superfluo, credo, accennare alla gratuità del mio operare. Ci mancherebbe: il Dono di Dio deve essere donato.
Le manifestazioni del Dono si dispiegano nel fluire e nel dirigere tempo, spazio e percezione. Così si dischiude un portale, e si vede e si sente. Forse un tempo sarei stato giudicato un violatore di realtà, pertanto colpevole. Non mi permetto di far processi alla storia, essa va vista da vicino. Tuttavia, eretico o meno, sono un innamorato di Cristo e non so se questo mi salverà, ma tanto mi basta.
Il mondo è pieno di psicopatici, di maniaci, di traviati, di sadici, di serial killer le cui tendenze negative sono potenziate dal mondo privo di valori in cui viviamo: dove la droga serve a rendere schiavi di una setta o di un sistema estraniante, dove non c’è alcun rispetto né pietà per i bambini, dove non esistono più regole e si uccide per un nonnulla, o solo per provare un brivido di eccitazione o una sensazione di potenza, dove il binomio sesso&morte è ormai il più comune.
Mi oppongo, o almeno cerco di controllare il Caos incombente e dilagante nei cuori degli uomini di questi tempi disperati. Come opero? Rimuovendo sistematicamente difetti e sofferenze dovute a esperienze errate. I miei rubinetti mentali sono aperti, la mia mente naturale è accesa. Spente sono le menti di tanti, di troppi. La mente naturale è come un albero che si dirami e spanda frasche; come il pavone assorbe ogni erba velenosa, la mente liberando ogni creatura s’immedesima con ognuna.
La mente non è un vessillo da riempire ma un fuoco da accendere.

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