Libera lo splendore prigioniero. Il tentativo è quello di attivare delle volontà, di far partire una scintilla che, raccolta da chi ci segue, crei una scarica permanente, un flusso. Verrà il momento in cui tutti gli sconvolgimenti cosmici si assesteranno e l’universo si aprirà per un attimo, mostrandoci quello che può fare l’uomo.

lunedì 1 dicembre 2008


LA SCIENZA NELLA VANA CACCIA DI DIO


Udite gente, udite. La Scienza sarebbe ad un passo dal grande evento: salire in cielo e strappare i segreti dalle mani di Dio. Come? Scoprendo il Bosone di Higgs, ma sarebbe meglio chiamarlo il Borsone di Higgs perché diventerà il contenitore di tutti i sogni infranti degli scienziati. Sempre secondo i ben informati, saremmo vicini a catturare quella particella di Dio che crea la materia. Saremmo giunti al limite supremo, quello che ci permetterà di svelare il grande segreto dell'Universo. Mah.
Piuttosto, quanto si è speso per realizzare in un colossale tunnel sotto Ginevra (27 km di circonferenza) l'ormai famoso Large Hedron Collider, il mostruoso uroboros capace di cogliere sul fatto Dio a fabbricare l'universo? Ottanta miliardi di euro! E noi paghiamo...
Pericoli? Non vi preoccupate, non date credito agli allarmismi. Non ci saranno buchi neri nel bel mezzo dell'Europa. Il buco nero avverrà solo nel bilancio del CERN, perché il Bosone di Higgs non verrà trovato. Gli scienziati che affollano il Cern di Ginevra in questi giorni, dovranno presto rimettere in frigo le bottiglie di champagne e riconvertire la nuova Torre di Babele in una gardaland della fisica subatomica. Saranno stati buttati sforzi enormi ed enormi risorse. Ma forse non ho messo in conto il fatto che, considerati gli interessi in campo, i produttori di LHC chiamerebbero "particella di Dio" anche un cicalone malcapitato di passaggio nel tunnel. L'esperimento sarà comunque un flop. Forse il più tragico flop che storia umana ricordi. E sapete perché? Perché si sta cercando nella direzione sbagliata e con un'errata impostazione filosofica, un'errata visione del mondo. Cosa c'entra la filosofia con la scienza? C'entra eccome! Se ho, per esempio, una rigida impostazione materialistica (posizione filosofica comune a moltissimi scienziati) sarò convinto che tutto è materia e tutto dipende dalla materia. E cercherò affidandomi alla materia. Si vede ciò che si crede.
È precisamente quello che sembra esserci alla base della teoria del fisico Higgs: se gli atomi esistono e un pezzo di materia si tocca e in mano ci pesa, a farla pesare potrebbe essere una particella speciale che è dentro tutti gli atomi. Appunto quella "particella speciale" che al Cern si propongono di catturare. Dalla materia la materia. Non si scappa. Gli scienziati hanno la loro idea molto materialistica dell'atomo. Il problema è che non è l'idea giusta.
È un po' quello che avviene con l'evoluzionismo, il cui rigido dogma è che tutto l'esistente è come è in quanto risultato di una combinazione di materia, caso e selezione naturale. Però, guarda caso, non si trovano gli anelli di congiunzione tra le varie specie. Anche lì gli scienziati stanno cercando il loro "bosone", ma non lo trovano. E non lo troveranno mai.
La particella di Dio, per questi signori della Scienza, è da tempo fuori catalogo, e non c'è verso di trovarla nemmeno da Ikea, zona Bufalotta.

N.B.
A tal proposito è uscito per i tipi di Mursia, un bel romanzo di Angelo Paratico dal titolo Black Hole, opera attualissima sugli esperimenti del Cern di Ginevra. Dalla fisica delle particelle agli intrighi internazionali, spettri ed antiche conoscenze in un mix al fulmicotone. Un gruppo di scienziati eretici ed un gesuita scaltro e di fede si oppongono ad una lobby di tecnocrati, superbi ed irresponsabili, capaci di condurre il mondo verso una catastrofe.

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